Abbiamo partecipato ad una marcia della pace programmata da tempo nella quale - dopo i drammatici fatti successi a Bernareggio - si è ribadito che “il male non ha colore, né etnia, né religione e che solo il bene ha un volto ed una coscienza” (cit. Don Luca Raimondi – Parroco della Comunità), quando, tornando nelle nostre case, abbiamo letto con sgomento le dichiarazioni del Vicesindaco Stefano Tornaghi apparse sulla stampa locale e nazionale a seguito dell’omicidio di Antonia Stanghellini.
Non abbiamo bisogno di ricordare i molti delitti perpetrati contro donne e bambini nel nostro Paese da uomini italiani e no, per affermare che le parole del Vicesindaco sono figlie del “sonno della ragione”, parole che alimentano l’odio e la violenza.
Quella della violenza sulle donne è un’emergenza sociale che colpisce tutte le donne al di là di ogni status di appartenenza sociale, un’emergenza che merita di essere considerata in modo serio e al di là di ogni pregiudizio.
Bene ha fatto il Sindaco Biella a prendere le distanze dalle dichiarazioni del suo Vice. Ma forse non basta, perché la cultura dell’odio è un tarlo che scava in profondità. Chi rappresenta le istituzioni di un paese non può incitare al razzismo.
Riteniamo pertanto opportuno che il Vicesindaco Tornaghi si dimetta dal suo incarico.
AGGIORNAMENTO DEL 23/01/2013: la risposta di Tornaghi
Ma quali toni razzisti,sono semplicemente opinioni personali che si possono condividere o meno.
Che ci crediate o no ho avuto in questi ultimi giorni telefonate e messaggi di approvazione di persone che mi hanno semplicemente detto,ci vuole coraggio in questa italia piena di ipocrisia e falsità.
Grazie per l’attenzione
Saluti sempre verdi
Stefano