In questi giorni di eventi meteorici intensi e danni ingenti dal nord al sud dell’Italia, circola una falsa considerazione: “le alluvioni? la colpa è tutta degli "ambientalisti". Non vogliono far dragare i fiumi...”
Qualcuno potrebbe anche crederci. Ma bastano semplici ragionamenti per far venir a galla la verità, che è l'esatto contrario.
C’è da sottolineare che le esondazioni sono causate principalmente dal materiale galleggiante trasportato dalla corrente: tronchi e altro, che bloccano le sezioni più critiche: i tratti intubati, i ponti e gli sbarramenti.
Gli ambientalisti chiedono fortemente la cura e la manutenzione delle sponde di fiumi e dei corsi d’acqua, anche quelli minori, sottolineando che se le sponde sono cementificate e l’alveo è raschiato e quindi più ”liscio” l’acqua corre più veloce e crea più danni.
Chi invece pensa a costruire e cementificare, magari recuperando sabbia e ghiaia gratuitamente proprio dragando il fondo dei fiumi, genera una serie di conseguenza disastrose. Elenchiamole.
Spesso si costruisce negli alvei dei fiumi e nelle aree di sfogo che naturalmente hanno il compito di ricevere l’acqua in eccesso nel caso di piogge intense. Si costruiscono in queste aree, che dovrebbero essere vietate, anche scuole ed ospedali. Quindi i danni aumentano perché si va stupidamente a cercarli.
Le piogge torrenziali negli anni sono sempre più intense, a causa dell’inquinamento atmosferico e dei conseguenti cambiamenti climatici. Cambiamenti che gli stessi “anti-ambientalisti” continuano a negare nonostante l’evidenza.
L’acqua cade sul cemento spalmato dagli speculatori sulla superficie terrestre.
La terra non riesce quindi ad assorbire e l’acqua sovraccarica le reti di smaltimento causando ulteriori danni, soprattutto nel territorio urbano, come quelli alla metropolitana di Milano causati dall’esondazione del Seveso
Tant’è che oggi le acque meteoriche vengono escluse dal servizio idrico integrato (quindi non devono più finire in fognatura, assente o sottodimensionata, che non riesce a recepire).
Non sono certo gli ambientalisti che riempiono gli alvei di discariche abusive e rifiuti. Oggetti che durante gli eventi vengono trascinati per chilometri, causando ovviamente altri danni.
Rifiuti che inquinano e contaminano le acque.
Fortunatamente la natura è forte e gli stessi fondali con il loro livello di biodiversità, riescono in parte ad assorbire e depurare. Dragando i fondali però si azzera anche quest’ultima difesa naturale.
Impiccio fastidioso, discarica per rifiuti, fognatura a cielo aperto e causa di danni da milioni di euro: che brutta reputazione per i corsi d’acqua. E pensare che in passato le città si sviluppavano solo grazie alla loro presenza.
C’è da sottolineare che le esondazioni sono causate principalmente dal materiale galleggiante trasportato dalla corrente: tronchi e altro, che bloccano le sezioni più critiche: i tratti intubati, i ponti e gli sbarramenti.
Gli ambientalisti chiedono fortemente la cura e la manutenzione delle sponde di fiumi e dei corsi d’acqua, anche quelli minori, sottolineando che se le sponde sono cementificate e l’alveo è raschiato e quindi più ”liscio” l’acqua corre più veloce e crea più danni.
Chi invece pensa a costruire e cementificare, magari recuperando sabbia e ghiaia gratuitamente proprio dragando il fondo dei fiumi, genera una serie di conseguenza disastrose. Elenchiamole.
Spesso si costruisce negli alvei dei fiumi e nelle aree di sfogo che naturalmente hanno il compito di ricevere l’acqua in eccesso nel caso di piogge intense. Si costruiscono in queste aree, che dovrebbero essere vietate, anche scuole ed ospedali. Quindi i danni aumentano perché si va stupidamente a cercarli.
Le piogge torrenziali negli anni sono sempre più intense, a causa dell’inquinamento atmosferico e dei conseguenti cambiamenti climatici. Cambiamenti che gli stessi “anti-ambientalisti” continuano a negare nonostante l’evidenza.
L’acqua cade sul cemento spalmato dagli speculatori sulla superficie terrestre.
La terra non riesce quindi ad assorbire e l’acqua sovraccarica le reti di smaltimento causando ulteriori danni, soprattutto nel territorio urbano, come quelli alla metropolitana di Milano causati dall’esondazione del Seveso
Tant’è che oggi le acque meteoriche vengono escluse dal servizio idrico integrato (quindi non devono più finire in fognatura, assente o sottodimensionata, che non riesce a recepire).
Non sono certo gli ambientalisti che riempiono gli alvei di discariche abusive e rifiuti. Oggetti che durante gli eventi vengono trascinati per chilometri, causando ovviamente altri danni.
Rifiuti che inquinano e contaminano le acque.
Fortunatamente la natura è forte e gli stessi fondali con il loro livello di biodiversità, riescono in parte ad assorbire e depurare. Dragando i fondali però si azzera anche quest’ultima difesa naturale.
Impiccio fastidioso, discarica per rifiuti, fognatura a cielo aperto e causa di danni da milioni di euro: che brutta reputazione per i corsi d’acqua. E pensare che in passato le città si sviluppavano solo grazie alla loro presenza.
Luca D'Achille